I progetti di vita e di lavoro
Le progettualità che muovono Fondazione Imoletta ETS e Fattoria Sociale Villa Imoletta SSA devono molto a innovazione e creatività che hanno contraddistinto dagli anni ’90 in avanti i servizi educativi per bambini e famiglie e per l’integrazione scolastica del nostro territorioe le esperienze di inclusione lavorativa di altre città italiane dove negli ultimi anni sono nati ristoranti, forni, negozi, B&B, aziende di agricoltura sociale, laboratori di diverso genere nei quali sono inseriti giovani adulti con disabilità affiancati, quanto necessario, da figure educative competenti e motivate.
Anche le persone con disabilità complessa e con più problemi ad assumere un ruolo lavorativo sono infatti in grado di esprimere una propria “operosità” (A. Canevaro), una modalità del fare sensata nel quale esprimono proprie potenzialità, talenti e capacità, anche quando minime con soddisfazione personale e del contesto all’interno del quale sono accolti e supportati.
Certo le prospettive in generale dell’inclusione sociale delle persone disabili ad “occupabilità complessa” (L. Callegari) rappresentano una sfida e per realizzarsi pienamente richiedono un ripensamento generale dei modelli culturali, valoriali e produttivi, ma noi crediamo fermamente che sia necessario e possibile fare più spazio nella vita cittadina e nel modo del lavoro ai giovani adulti con disabilità complessa e con maggiori difficoltà occupazionali valorizzando la loro operosità e l’apporto che essi possono dare alle comunità di appartenenza.
Per questo l’esperienza dei ragazzi disabili all’interno della Fattoria è sempre pensata di durata limitata nel tempo, indicativamente non più di due o tre anni. Farà loro conoscere amici e li farà sentire parte di un gruppo. Proporrà loro una varietà di esperienze lavorative facendo emergere competenze, risorse ed inclinazioni personali di ognuno ma si completerà con un lavoro sociale ispirato alle tecniche di Family Group Conference finalizzato a costruire assieme a famiglie e servizi sbocchi lavorativi e di vita successivi (anche se naturalmente Villa Imoletta e il suo staff educativo rimarranno anche successivamente un punto di riferimento per i ragazzi, disponibili ad accogliere “pendolarismi” di ritorno quando i ragazzi incontreranno momenti di difficoltà o avranno bisogno di momenti di ricarica affettiva o motivazionale).
I compiti formativi e la concreta progettazione dei percorsi individuali di lavoro e di vita dei ragazzi saranno sostenuti dall’impegno della Fondazione che, oltre ad avviare l’esperienza di Villa Imoletta, destinerà parte delle proprie risorse a sostenere micro-progettualità lavorative condivise con le famiglie e i servizi del territorio.
Considerando la caratterizzazione tradizionalmente agricola dell’economia provinciale ferrarese, una parte dei possibili sbocchi lavorativi saranno certamente cercati in campo agricolo, in sinergia con la filiera floro-orto-vivaistica ferrarese e nel campo della produzione, trasformazione e vendita dei prodotti agricoli come del piccolo artigianato e della vendita al dettaglio.
Non diversamente anche il settore dell’ospitalità potrà costituire nel tempo un importante campo di inserimento lavorativo per giovani ferraresi con disabilità che, con il sostegno di Fondazione genitori e servizi potranno acquisire competenze e coraggio per aprire microimprese di piccola ospitalità e di ristorazione veloce, contribuire a gestire servizi di prossimità, di portierato sociale e di piccola manutenzione di parchi, scuole e altri “beni comuni”, o prendere parte attiva nell’organizzazione di eventi ludici, sagre, feste e percorsi turistici o culturali, tutte concrete e preziose occasioni di incontro, socialità e inclusione.